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Un’avventura, una splendida avventura.

Una lettera, di quelle scritte a mano, che profumano di buono, è arrivata in redazione e ci ha riempito di bellezza.

Anna ormai è diventata una cara amica, abbiamo imparato a conoscerla tra le mura del suo regno, la biblioteca della scuola dove ha insegnato per quarant’anni.

Caparbia e tosta come pochi, lei continua a donarsi ai suoi studenti nonostante l’avanzare della sua malattia.

Lei è più forte.

Non vede quasi più, i messaggi su wa sono vocali. È Siri che trasforma gli scritti in voce comprensibile.

Trova altre strade per far arrivare ciò di cui è ricca: sapienza e amore in un mix talmente pericoloso da contagiare inesorabilmente i suoi alunni, i suoi colleghi, persino noi, che le siamo lontani centinaia di chilometri.

“Gemma, vogliamo valorizzare il nostro territorio. Ci chiamano “il Triangolo delle Bermuda italiano” per via dei sequestri avvenuti nei tempi bui. Da noi c’è  La ‘Ndrangheta, ma anche la gente onesta che si sente soffocata dalla visione che l’Italia intera ha del nostro territorio. Vogliamo parlare di letterati che hanno avuto i natali qui, per dimostrare che non siamo solo rumore, ma anche musica”.

Detto, fatto.

Sta nascendo una Guida Letteraria a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria a cui i ragazzi si stanno dedicando con passione.

Da “Triangolo delle Bermuda” a Pentagramma.

Cinque, come le righe del pentagramma, saranno infatti gli uomini di cui si parlerà dentro al loro libro.

Pubblichiamo, dietro suo consenso, questa lettera meravigliosa, in attesa di incontrarla presto e di abbracciarla forte.

Esistono insegnanti così, e sono la maggioranza.

I nostri figli sono davvero fortunati.

 

Quando nel mese di luglio 2017 sono stata dislocata negli uffici perché inabile al lavoro di insegnante, dopo 40 anni di servizio, per sopraggiunti gravi motivi di salute, mi sono chiesta: “che cosa mai potrò fare?”

Non ci vedo, non posso neanche accendere il computer né prendere un faldone e spostarlo da una scrivania all’altra perché le gambe non mi sorreggono più. Come trascorrerò le mie 36 ore di lavoro?

La dirigente ha pensato di sistemarmi in biblioteca, quella stessa che nel corso degli anni avevo contribuito ad arricchire di volumi e volumi, spesso lasciati alla polvere.

Ora che quasi nessuno legge più, a che servono i libri, ora che è tutto in rete, su internet, on-line?

Appartengo a quella generazione che sui libri si è formata, che dai libri e dalla vita reale ha preso molto, perché non provare a ridare vita a questi loculi?

E così un giorno di ottobre mi arriva un gruppo di ragazzi.

“Professoressa – mi dicono – dobbiamo scrivere un libro con la casa editrice Gemma edizioni, all’interno della quale siamo virtualmente inseriti.

Ci può dare qualche idea?”

Piano piano, dal confronto con i ragazzi, con la collega responsabile dell’alternanza professoressa Emanuela Parisi, con i tutor e gli esperti di Gemma edizioni, con la stessa Gemma in carne ed ossa, stiamo lavorando alla realizzazione di un progetto che di virtualità ha ben poco, nonostante i collegamenti avvengano online, in videoconferenza.

Sta nascendo un volume, cinque autori per cinque paesi, quelli della Ndrangheta, sì, ma anche quelli che hanno dato i natali a uomini di lettere, di respiro europeo.

I ragazzi non avrebbero mai studiato questi autori, forse non gli avrebbero mai neppure letti.

La biblioteca è diventata un laboratorio.

E’ una gioia dell’anima vedere questi ragazzi chini sulle pagine a sfogliare i testi, a cercare una frase “Bella”, una verità!

E, ancora, l’ambizione del confronto con le fonti orali, i parenti degli autori, le associazioni culturali del territorio, gli amministratori, i parroci, i dirigenti scolastici.

Preparare le domande per le interviste, trascriverne il resoconto, inserirlo in modo armonioso all’interno del libro da pubblicare, lavorare in gruppo – e lavorare sodo – superare le difficoltà.

Quando questi ragazzi mi abbracciano nel salutarmi, mi si scioglie il cuore.

Il 31 agosto sarà il mio ultimo giorno di lavoro, dal 1° settembre sarò in pensione.

Ora posso lasciare la scuola, sì ora posso.

La Cava, Alvaro, Perri, Delfino, Strati, continueranno a vivere.

Anch’io “non omnis moriar”.

Ho amato questi ragazzi e loro mi hanno amata, cieca e zoppa come sono.

Vi porto nel cuore.

Anna Costa

prof.ssa I.I.S. La Cava – Bovalino (Reggio Calabria).

P.s. ancora riesco a scrivere, ma non posso rileggere quello che ho scritto.

 

Una donna fantastica che sta guidando i ragazzi in questo progetto ambizioso e concreto.

Questa è la pagina di Facebook che i ragazzi, grazie al nostro tutor di comunicazione dott.ssa Samantha Marsella, hanno creato Un Selfie di Noi – Bovalino

Qui potrete trovare il loro percorso, gli incontri che hanno svolto, il lavoro di gruppo.

A seguirli come editor di Gemma Edizioni c’è la prof.ssa Eliana Sormani e come grafica la prof.ssa Roberta Fasitta.

La dott.ssa Valeria Ricci ha svolto con loro un incontro sul Bullismo, cyberbullismo, educazione all’affettività.

Abbiamo trovato dentro questa scuola sulla punta dello Stivale, una nuova famiglia di cui essere fieri, davvero fieri.

Gemma GemmitiUn’avventura, una splendida avventura.
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