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Se non posso correre, camminare, parlare, imparerò a volare – Mauro Ferrara

La presentazione di un libro è un valore aggiunto per la comunità a cui viene presentato.

Questo principio vale sempre, ma con il piccolo libro di Mauro Ferrara “Essere uomo non vuol dire soltanto fare la pipì in piedi” vale di più.

Perché è ogni volta insegnamento e noi tutti restiamo ogni volta basiti su come una palpebra possa nascondere e nello stesso tempo rivelare un pensiero così grande.

Un Uomo così forte.

Di Mauro potremmo dire molte parole, ma nessuna basterebbe a racchiudere questo “leone in gabbia ma pur sempre un leone”, come lui stesso si definisce.

La sclerosi multipla gli ha bloccato ogni muscolo (tranne la palpebra appunto) ma non è bastata per fermare la sua voglia di esserci.

E di esserci così, in questo modo leggero che plana e si ferma sulla coscienza, quella di ognuno di noi.

E diventa monito e ragionamento, leggerezza e intensità, ironicamente vero.

La presentazione avvenuta domenica 9 dicembre nella chiesa di San Valentino a Ferentino, alla presenza del sindaco Antonio Pompeo e dell’amministrazione comunale tutta, ne è stata ennesima testimonianza.

Chiesa piena di amici e persone che incuriosite, hanno voluto conoscere questo uomo di cui si parlerà a lungo.

La sua forza e la sua determinazione.

Non è difficile amarlo, semmai difficile è esattamante entrare in contatto con lui e non farsi travolgere dalla sua vitalità, dalla sua forza, dal suo senso dell’umorismo.

I suoi angeli delle parole, ovvero gli operatori che traducono i battiti della palpebra in lettere e poi frasi e poi pensieri, c’erano e hanno voluto portare la loro testimonianza su quanto possa essere “luce” un uomo.

“Mi chiamo Ginevra e ho la fortuna di essere una delle operatrici di Mauro. Oggi parlo a nome di tutti i miei colleghi.

Quando abbiamo deciso di fare il nostro mestiere eravamo certi di avere come ruolo quello di aiutare chi ne avesse bisogno ed avevamo la consapevolezza che di sicuro ci saremo imbattuti in persone che avessero molto da insegnarci, ma mai potevamo pensare di trovarci davanti una persona così speciale.
Lo abbiamo capito sin da subito che fosse diverso dagli altri, da quando abbiamo varcato la porta della sua stanza, sei anni fa, tutti abbiamo avuto lo stesso sentore, quello di trovarci davanti non un uomo qualunque, ma unico.

La Potenza di quel leone in gabbia con il sorriso sempre stampato sul viso giorno dopo giorno è diventato contagioso, lasciando in noi quello stupore di chi affronta la vita con una forza insormontabile.
Da subito qualcosa in noi è cambiato, è riuscito a renderci persone migliori, a farci capire che possiamo andare oltre tutto ciò che si può vedere, che si può cadere in piedi anche se nulla attorno a noi ce lo fa pensare, se tutto sembra autodistruggersi qualsiasi cosa può ricostruirsi.
Lui è il nostro leone, non di quelli inermi, con gli occhi spenti in attesa di essere nutrito, ma fiero, potente, agguerrito verso quella malattia che è sempre lì, che lo ha intrappolato nel corpo ma mai nell’anima, che lo mette continuamente alla prova senza mai uscirne vincitrice.
Mauro è il nostro leone speciale, che dopo aver saputo di avere la sclerosi multipla a soli 27 anni non ha avuto il timore di guardarsi oltre ciò che è il suo corpo, che ha saputo andare oltre la perdita graduale dei suoi movimenti.

Un leone determinato, non di certo vittima degli eventi , che ha accettato l’aiuto come strumento di un fine, quello di donare coraggio a chi non ne ha.

Un leone che si è saputo reinventarsi alla consapevolezza di quella vita normale che non avrebbe mai potuto avere e nessuno sa come sia successo, in quale momento, sappiamo solo che un giorno si sarà chiesto: “se non posso correre, camminare, parlare, imparerò a volare”, così ha accettato, affrontato e riorganizzato quella vita ormai cambiata con la sua arma vincente: il sorriso, quello che noi spesso vediamo offuscato per cose di certo molto meno importanti.
Tante volte ci siamo chiesti come potesse avere quell’ironia, quella luce negli occhi che lo rende unico, come possa fare ad accarezzarti, abbracciarti senza sfiorarti con il corpo ma con l’anima, ascoltarti e parlarti anche senza fare rumore arrivando dritto al cuore, è una di quelle persone che ti fa dire: amo il mio lavoro.
Capisci l’unicità di Mauro quando vedi persone entrare ed uscire dalla sua stanza per venire a trovarlo, a cercare quel conforto che solo lui sa darti, lo capisci quando non vedi limiti in lui, quando sai con certezza che non un solo giorno si è sentito placcato da quella vita che prova a frenarlo.
Quanti di noi sarebbero riusciti a fare questo, a fare tesoro del proprio tempo, a dire posso farcela comunque, a esserci anche solo con gli occhi.
La scrittura di questo libro è solo l’ennesima prova di quello che noi definiamo un leone, in ogni battito di ciglia c’è lui, la sua forza, il suo sorriso, la sua voglia di vivere, la sua determinazione e intelligenza sconfinata.

Noi siamo solo la testimonianza del suo essere speciale, di un uomo che si è visto cadere il mondo addosso senza sentirne il peso”.

Il libro è acquistabile a questo link: ESSERE UOMO NON VUOL DIRE SOLTANTO FARE LA PIPI’ IN PIEDI

Le foto della presentazione sono visionabili qui: FOTO

Gemma GemmitiSe non posso correre, camminare, parlare, imparerò a volare – Mauro Ferrara
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