Cristina Pace Docente "Prossimo Futuro"

Cristina Pace è docente di Drammaturgia antica e Didattica della lingua e letteratura greca presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”; fa parte della redazione della rivista «Seminari romani di cultura greca» dalla sua fondazione, è membro del “Centro di studi e di ricerca sul teatro antico” (TeA), per cui coordina diversi tipi di

Cristina Pace è docente di Drammaturgia antica e Didattica della lingua e letteratura greca presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”; fa parte della redazione della rivista «Seminari romani di cultura greca» dalla sua fondazione, è membro del “Centro di studi e di ricerca sul teatro antico” (TeA), per cui coordina diversi tipi di attività laboratoriale, e collabora al progetto di Ateneo “Università in carcere”, per il quale svolge attività didattica e di tutorato nella casa circondariale di Rebibbia.

Ha curato e cura progetti didattici e di terza missione in cui il mito e il dramma antico sono proposti come ‘catalizzatori’ di riflessione collettiva: tra questi il progetto “Mito e giustizia”, rivolto ai detenuti del carcere di Rebibbia con il coinvolgimento di studenti dell’Università e delle scuole medie superiori, e il progetto “Tragedia greca e teatro contemporaneo: Medea per strada a Roma”, in collaborazione con la compagnia Teatro dei Borgia.

Ha recentemente partecipato al tavolo “Pensare un nuovo umanesimo” del IV Forum Internazionale del Gran Sasso con un contributo su Nuove umanità: ripensare la didattica delle lingue e letterature classiche.

Tra le ultime pubblicazioni: Eschilo a Rebibbia, in A. Camerotto – F.Pontani (curr.), DIKE Mimesis 2020; Il senso dei classici in carcere. Libri antichi per pensare (insieme) cose nuove in C. Gobbi – M. Mengozzi (curr.), “La ferita della pena e la sua cura” (i.c.s.).

Per Gemma Edizioni si occuperà delle lezioni, nell’ambito del progetto “Prossimo Futuro”, a tema: “Democrazia, libertà e diritti civili”.